Nuove competenze cross-culturali: come adattarsi al combiamento
Il periodo in cui stiamo vivendo ci vede spettatori di numerosi cambiamenti socio culturali che stanno portando a una nuova visione del mondo del lavoro e del fare business. Il futuro appare ancora incerto e mutevole, ma bisogna osare e adattarsi ai cambiamenti per non restare ancorati a un passato che ci rassicura, ma che ormai è destinato all’inadeguatezza.
Il futuro del mondo del lavoro vede la richiesta di nuove competenze professionali che non dipendono più da una specializzazione settoriale, ma da conoscenze multi settore; si cercano figure flessibili e trasformiste, capaci di confrontarsi con gli altri senza perdere la propria unicità.
Uno studio realizzato da Institute for the Future afferma che per far fronte a questa nuova tendenza bisogna avere competenze “cross-culturali e transdisciplinarità”; ciò non vuol dire che bisogna diventare dei tuttologi, ma che bisogna imparare ad adattarsi alla velocità dei cambiamenti e al contesto delle situazioni per evitare di adagiarsi al successo di un particolare momento o settore.
Analizzando la situazione italiana si è visto che le aziende si stanno già organizzando ad affrontare questi cambiamenti: secondo la ricerca “Dal valore delle competenze nuove opportunità per rimettere in moto il lavoro”, realizzata dal Censis per il Ministero del lavoro, ben il 39% delle aziende ha espresso l’esigenza di adeguare il proprio portafoglio di competenze al cambiamento in atto.
Le aziende più dinamiche stanno ricercando sul mercato competenze nuove, fra cui esperti di comunicazione e nuovi media, informatici e programmatori, export manager e agenti di commercio, ecc… Inoltre, sempre più aziende italiane hanno espresso la necessità di riorganizzare la gestione della propria attività investendo sull’innovazione.
Per supportare il cambiamento si punta dunque all’ottimizzazione dell’organizzazione, adottando sistemi di revisione e gestione dei processi lavorativi che facciano risparmiare tempo ma soprattutto risorse economiche.
E le risorse umane che già ci sono nelle aziende? Diviene sempre più urgente e necessario investire nella crescita professionale delle proprie risorse umane al fine di far loro acquisire nuove competenze e conoscenze. Personale costantemente formato significa personale più competente e motivato e, per l’azienda, l’investimento formativo si traduce in maggiore competitivià e flessibilità ai cambiamenti del mercato.
Ogni azienda ciclicamente dovrebbe chiedersi:
– Qual è l’ultimo corso che i dipendenti hanno frequentato?
– Sono aggiornati su nuovi strumenti o nuove procedure?
– L’utilizzo di social network e marketing virale è fantascienza o qualcuno ne sfrutta con profitto le potenzialità?
– I dipendenti sono veramente efficienti e autonomi nel loro lavoro?
– Si stanno adattando al cambiamento in atto? Hanno gli strumenti per poterlo fare?